Nuova Riveduta:

Levitico 16:10

ma il capro che è toccato in sorte ad Azazel sarà messo vivo davanti al SIGNORE, perché serva a fare l'espiazione per mandarlo poi ad Azazel nel deserto.

C.E.I.:

Levitico 16:10

invece il capro che è toccato in sorte ad Azazel sarà posto vivo davanti al Signore, perché si compia il rito espiatorio su di lui e sia mandato poi ad Azazel nel deserto.

Nuova Diodati:

Levitico 16:10

ma il capro che è stato destinato ad essere il capro espiatorio, sarà presentato vivo davanti all'Eterno, per fare su di esso l'espiazione e per mandarlo poi nel deserto come capro espiatorio.

Riveduta 2020:

Levitico 16:10

ma il capro che è toccato in sorte ad Azazel sarà posto vivo davanti all'Eterno, perché serva a fare l'espiazione e per mandarlo poi ad Azazel nel deserto.

La Parola è Vita:

Levitico 16:10

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Levitico 16:10

ma il capro ch'è toccato in sorte ad Azazel sarà posto vivo davanti all'Eterno, perché serva a fare l'espiazione e per mandarlo poi ad Azazel nel deserto.

Ricciotti:

Levitico 16:10

quello invece che sortirà per capro emissario, lo presenterà vivo innanzi al Signore, per fare sopr'esso delle preghiere, e poi cacciarlo nel deserto.

Tintori:

Levitico 16:10

quello poi su cui è caduta la sorte di capro emissario, lo presenterà vivo dinanzi al Signore per far delle preghiere sopra di esso e mandarlo nel deserto.

Martini:

Levitico 16:10

Quello poi, cui è toccato d'essere il capro emissario, (il sacerdote) lo presenterà vivo dinanzi al Signore per fare sopra di esso le preghiere, e scacciarlo nel deserto.

Diodati:

Levitico 16:10

Ma il becco, sopra il quale sarà caduta la sorte per Azazel, sia presentato vivo davanti al Signore, per far purgamento con esso, per mandarlo nel deserto, come per Azazel.

Commentario abbreviato:

Levitico 16:10

Capitolo 16

Il grande giorno dell'espiazione Lev 16:1-14

I sacrifici, Il capro espiatorio Lev 16:15-34

Versetti 1-14

Senza entrare nei particolari dei sacrifici del grande giorno dell'espiazione, possiamo notare che fu una legge fatta per sempre, finché non arrivò la rivelazione. Finché pecchiamo continuamente, abbiamo bisogno continuamente dell'espiazione. La legge di affliggere le nostre anime a causa del peccato è una legge che durerà finché arriviamo laddove tutte le lacrime, anche quelle del pentimento, saranno asciugate dai nostri occhi. L'apostolo lo prende come esempio del fatto che i sacrifici non possono togliere il peccato né liberare la coscienza, infatti c'era ogni anno, nel giorno dell'espiazione, questo ricordo di peccati commessi, Ebrei 10:1,3. La ripetizione dei sacrifici dimostra che non c'era in essi nemmeno una minima possibilità di espiazione. Essa può essere fatta solo dal corpo offerto di Cristo una volta per tutte e quel sacrificio indispensabile non deve essere più ripetuto.

Riferimenti incrociati:

Levitico 16:10

Lev 16:21,22
Is 53:5,6,10,11; Rom 4:25; 2Co 5:21; Eb 7:26,27; 9:23,24; 1G 2:2; 3:16
Lev 14:7

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